Tutto il progetto Guerritore è nato dalla nostra prima, illuminante, visita alla vigna. Alle nostre spalle file e file di viti, di fronte a noi tutto il panorama della valle: una distesa di paesi e contrade il cui ritmo visivo era scandito dai campanili delle chiese. Ogni paese, un campanile, segno distintivo e d’identità.
A differenza del paesaggio urbano, che risponde a logiche estetiche diverse, attraversare un territorio fatto di piccoli centri, di borghi, significa orientarsi alzando lo sguardo per cercare il campanile delle chiese. Così, per le etichette del Fiano, Aglianico e Merlot Guerritore abbiamo scelto di reinterpretare, in chiave post-moderna, le immagini dei campanili reali dei paesi della Valle dell’Irno, simbolo dell’identità campana che i vini rappresentano. Sono campanili immaginari, visionari, decostruiti in elementi minimalisti e ridisegnati con contrasti cromatici, illusioni ottiche e tridimensionalità.
La gamma di colori freddi per la freschezza del Fiano, il viola per un vino giovane come il Merlot, il caldo bordaux per l’invecchiato Aglianico e l’oro ovunque. L’oro dell’esperienza divisiva del sole riflesso nelle mille finestre della valle. L’oro dei vini Guerritore, prodotti di altissima qualità, frutto di un’azienda che da subito ha fatto una scelta di eccellenza e di una vigna che, già da quella prima visita, quando ci siamo girati a guardarla, abbiamo capito essere il vero gioiello da valorizzare.
Foto di Antonio Alaimo / stampa di Sovemec